La pala d’altare di Sant’Antonio da Padova
di Elisa Sitrialli
SITRIALLI E., 2013, La pala d’altare di Sant’Antonio da Padova, in «Quaderni del CDS», n. 22-23, Anno XII, pp. 57-67
Abstract
Lo studio della pala del primo altare laterale sinistro, dedicato a Sant’Antonio da Padova, si sviluppa partendo dall’esame del quadro di Emilio Fiorio, commissionato da don Giacomo Pecchio negli anni ’50 del Novecento, con una descrizione degli elementi iconografici presenti. Attraverso una ricerca che parte dalle prime testimonianze sull’altare nel XVI secolo, si cerca di delineare l’evoluzione degli apparati decorativi pre-senti in esso, determinata non solo dai lavori di restauro e ampliamento promossi dai parroci nel corso dei secoli, ma anche dai cambiamenti sociali. Le compagnie d’altare, ed in particolare quella del Santissimo Rosario, istituita nel 1677 presso l’altare di Sant’Antonio, rispecchiano le evoluzioni della società lucentina, collegate soprattutto al ruolo femminile in ambito lavorativo.
Si tenta inoltre, attraverso l’esame delle informazioni, spesso parziali, contenute in documenti inerenti alle visite pastorali, inventari, relazioni sullo stato delle chiese, di fornire alcune ipotesi in merito alla presenza nell’altare, a fasi alterne, di un quadro precedente a quello del Fiorio, probabilmente di epoca Sei-Settecentesca, con soggetto analogo, che viene indicato dapprima nel 1777, in documenti d’archivio, poi nuova-mente descritto dal Bosio a metà dell’Ottocento, e di cui si perdono le tracce dalla seconda metà dell’Ottocento in poi. Esso sembra alternarsi a più riprese con quadri o simulacri dedicati alla Madonna del Rosario, in sostituzioni iconografiche determinate, nel corso dei secoli, da diversi fattori.
ELISA SITRIALLI, The painting of the altar of St. Anthony of Padua
The study of the painting of the first left-side altar dedicated to St. Anthony of Padua, is developed starting from the examination of the picture of Emilio Fiorio, commissioned by the priest of that time, Giacomo Pecchio, in the 50s of the twentieth century, with a description of the iconographic elements. Through a research that starts from the first documents about the altar produced in the sixteenth century, it has been tried to outline the evolution of the decorations in them, determined not only by restoration and expansion works promoted by the priests over the centuries, but also by social changes. The altar’s confraternities, and in particular that of the Santissimo Rosario, founded in 1677 in the altar of St. Anthony, reflect the evolutions of the society of Lucento, especially those linked to the role of women in the world of work.
It has been attempted to provide assumptions about the presence in the altar, in and out, of a previous painting on canvas, probably dating seventeenth-eighteenth century, with a similar subject, through the exam of informations, often partial, contained in documents concerning the pastoral visits, inventories, reports on the state of the churches. It is listed, at first in 1777 in archival documents, then again described by Bosio in mid-nineteenth century. In the second half of the nineteenth century, we lose the trail of the painting again. It seems to alternate with paintings or statues dedicated to Our Lady of the Rosary several times, in iconographic replacements, over the centuries, caused by several factors.
AUTORE
ELISA SITRIALLI (Torino, 1974), si è laureata in Scienze Politiche in in-dirizzo storico presso l’Università degli Studi di Torino. Lavora come bi-bliotecaria presso un’istituzione museale torinese. Si interessa di storia sociale del Novecento e di valorizzazione del patrimonio storico-arti-stico del territorio.